La trama:

Estate. Laura e Valerio in casa dei nonni aspettano il ritorno dei genitori, all’estero per lavoro. Una sera Valerio trova in una credenza sette puzzle: un lago con un’isola e un aeroporto nel mezzo e sei famose città europee. Con la sorella si dedica al puzzle del lago. Mentre giocano, però, si verificano strani fenomeni nel passaggio che gira intorno alla stanza. Spaventati vanno avanti, nascondendo ai nonni l’accaduto. Ma, posizionato l’ultimo pezzo, i due fratelli si ritrovano davanti a un muro che si sta trasformando nel portellone di un aereo. Un’hostess li invita a salire a bordo: direzione, l’aeroporto al centro del lago del puzzle. Lì incontrano Camilla, una bambina che li guida alla scoperta dell’isola, punto di partenza per raggiungere sei città simili alle città dei puzzle. Tornati indietro, scoprono che la loro assenza è durata pochi minuti e devono decidere se andare avanti: scoprire la prossima città da visitare, capire a quale puzzle corrisponde, dove andare una volta arrivati, completare il puzzle e attendere che il varco si apra. In ogni città una missione da compiere. Inseguiti da personaggi misteriosi, viaggio dopo viaggio proveranno con l’aiuto di Camilla, fra indizi, trappole e false piste, a familiarizzare con un mondo dove il tempo passa velocemente, finendo per coinvolgere i nonni nelle loro avventure. E arrivati all’ultimo puzzle...
Riconoscimenti:

L'incipit:

Mamma e papà erano partiti. Partiti da un pezzo. Da un’infinità di tempo. Valerio non sapeva esattamente da quanto. Da un mese, forse. A vacanze appena iniziate. Sì, doveva essere così. Inutile chiedere a Laura. Era troppo piccola per ricordare. E poi Laura non capiva niente. Sapeva fare solo la lagna. Femmine! Ma perché non gli era toccato in sorte un fratello? Già, perché? Chissà quanto si sarebbe potuto divertire con un maschio. Con un fratello avrebbe giocato a pallone, con i videogiochi quante cose si potevano fare: le corse con le macchine, sfidarsi con uno sparatutto o vincere i campionati mondiali. Di calcio, di basket o di qualunque altro sport. Tommaso si sarebbe chiamato, Tommaso come il suo migliore amico. E invece era costretto ad andare in giro con quella bambina petulante perennemente attaccata alle costole, una mocciosa che non lo lasciava mai in pace, neanche per un istante, perché aveva sempre qualcosa di cui lamentarsi. Qualcosa o qualcuno di cui avere paura. Da cui scappare. Tutte così, le femmine!...