Dalla quarta di copertina:
“Quella città, che diversi mesi prima aveva fondato, era diventata davvero una splendida metropoli, Alexandria l’aveva chiamata e non ci voleva molto a capire perché. Non le mancava proprio nulla: il mare con le isole e il porto, il fiume con i ponti e i lungofiume alberati, palazzi, chiese e basiliche, piazze e grandi viali, grattacieli e parchi. E aveva da poco superato il milione di abitanti.” Paolo abita da sempre ad Alexandria, in un appartamento vicino al prato, assieme a sua madre e a suo fratello Marco. Dalla finestra della sua camera può sbirciare nella grande villa di fronte, in cui da poco si è trasferita la ricca e potente famiglia Ricciardi. Ed è allora che la vede. Indiscutibilmente bella e decisamente provocante, anche Serena nota quel ragazzo che, da lontano, la guarda rapito. Ad Alexandria tutto è bello, tutto va come deve andare... almeno quasi sempre. Alcuni efferati delitti, senza movente né sospetti, turbano questa “splendida metropoli” e mettono in crisi equilibri già precari, celati sotto le spoglie di un ipocrita perbenismo. Mentre apprendiamo queste vicende, da un piccolo paese di provincia Adele e sua madre intraprendono un viaggio che le porterà proprio alla capitale...
Riconoscimenti:
Finalista al Premio “Mario Pannunzio” (2007).
Menzione d’onore al Premio “Maestrale – San Marco – Marengo d’Oro” (2007).
Segnalazione al Premio “García Lorca” (2007).
Opera selezionata al Premio “AlberoAndronico” (2007).
Secondo posto al Premio “Il Litorale” (2008).
Secondo posto al Premio “Città di Cava de’ Tirreni” (2008).
Menzione d’onore al Premio “Maestrale – San Marco – Marengo d’Oro” (2007).
Segnalazione al Premio “García Lorca” (2007).
Opera selezionata al Premio “AlberoAndronico” (2007).
Secondo posto al Premio “Il Litorale” (2008).
Secondo posto al Premio “Città di Cava de’ Tirreni” (2008).
L'incipit:
Sembrava il mattino di una giornata qualsiasi. Il sole di marzo, da dietro le nuvole, appariva e spariva. Il vento ancora invernale piegava le cime degli alberi. Non c’era nessuno sulle panchine del Prato. Dalle finestre socchiuse delle cucine filtrava luce elettrica e profumo di caffè. Nonostante fosse sabato, lungo il viale che attraversava il Poggio, collegandolo al resto della città, si era già formata una colonna di automobili. Bambini con lo zaino sulle spalle si dirigevano verso la scuola, trainati dalla mano dei genitori. Erano le otto del mattino ad Alexandria...